
È fuori discussione che della immensa
fortezza Matese il bastione più munito e minaccioso, a cavallo
o a doppia testa di ponte, della stretta forra erosa
dal Titerno, sia stato il complesso S. Pasquale - Monte Acero.
Questultimo, maestoso cono calcareo ergentesi nella piana
telesina fino alla quota di m. 736, costituisce una propaggine appena
staccata dei contrafforti occidentali del massiccio.
Sulla sua sommità i Sanniti costruirono una delle loro più
superbe fortificazioni, che allepoca doveva risaltare per
il biancore dei massi ciclopici, da poco cavati, e per il circostante
disboscamento di sinistra preminenza.
Agli occhi dei legionari avanzanti circospetti verso le pendici,
la sua incombente visione suscitò certamente sgomento e malcelato
sconforto, tanto da far meritare alla cima, senza peraltro più
mutarlo, lepiteto inequivocabile di terribile,
in latino appunto acer.
F. Russo, Faicchio fortificazioni sannite e romane,
Tipografica del Matese, Aprile 1999
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